Partinico: dal 2013 nuovi aumenti per la tassa sui rifiuti.

Da gennaio arriverà la Tares a sostituire l’attuale Tarsu. Dietro la nuova definizione si nascondono nuovi balzelli: a Partinico, oltre alla sopratassa imposta dallo Stato di 30 centesimi in più al mq, si prevede un aumento di almeno il 20%. I cittadini saranno costretti a sborsare dagli 80 ai 90 centesimi in più al metro quadrato, cioè 80/90 euro in più all’anno per una abitazione di circa 100 mq.

L’aumento della pressione fiscale è stato giustificato con la necessità di finanziare i cosiddetti “servizi indivisibili”, cioè quelli di cui beneficia l’intera comunità che sono gli enti locali a fornire: dall’illuminazione pubblica alla manutenzione delle strade. E con l’esigenza di raggiungere più facilmente anche a livello locale il pareggio di bilancio. Come se non pagassimo già diverse migliaia di euro in tasse di vario nome e tipo.

La nuova imposta non poteva non essere targata “Mario Monti”, il professore specializzato nel mettere le mani nelle tasche dei cittadini per salvare le banche e gli ormai famigerati mercati.

A metterci la faccia dovranno però essere gli amministratori locali cui spetterà il ruolo di veri e propri esattori. Anche se avranno anche la possibilità di fare cassa, aumentando il rincaro base di 30 centesimi fino a 40. Purtroppo siamo pronti a scommettere che, così com’è avvenuto per l’IMU e per l’IRPEF, nella maggior parte dei casi questo avverrà.

Tra le righe, il provvedimento nasconde anche nuovi pesanti aumenti che tutti i comuni o quasi saranno costretti a fare. Gli incassi della tassa sui rifiuti dovranno infatti obbligatoriamente coprire i costi del servizio di smaltimento.

A Partinico, ad esempio, ciò corrisponde ad aumenti pari ad almeno il 20%. Ad oggi la vecchia Tarsu, non considerando i casi di evasione, copre soltanto l’80% del crescente costo del servizio previsto e richiesto dall’ATO PA1. Quindi considerata l’attuale tariffa di circa 2,40€ al mq si arriverà ad una cifra superiore ai 3€ (tra i 3,17 e i 3,27 per la precisione). E gli aumenti potrebbero essere ancora più consistenti se l’ATO PA1 presenterà, come fa da quando è nato, una previsione di costo ancora maggiore.

Non per rovinarvi il Natale, ma il consiglio inevitabile è quello di cominciare a prepararsi. Calcolatrice e penna alla mano, ricordate che nei mesi di gennaio, aprile, giugno e dicembre dovrete vedervela con il pagamento delle 4 rate previste.

Per fortuna ancora non hanno pensato ad un’imposta sulla quantità annuale di aria respirata. Ci arriveranno presto, ma almeno per il 2013 da questo punto di vista siamo salvi!

gianlucaricupati@ilvespro.it

 

 

By Ambrogio Conigliaro

Giornalista pubblicista, guida AIGAE ed esperto di educazione ambientale, nel 2005 fondo Il Vespro dopo aver collaborato per anni con Carini Oggi. Lavoro per Legambiente nella Riserva Naturale Grotta di Carburangeli.

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