Profumi di gelsomini, zagare e gerani, volute azzurre di fumo che si perdono nella volta di stelle: le atmosfere magiche delle arene, “i cinema allo scoperto”, sono ricordi ormai lontani e pochissime sono ormai quelle ancora in attività. La città di Palermo ne contava tantissime, sia nel centro storico che nelle periferie dove costituiva l’unico elemento di svago e socialità. L’occasione di riscoprire il fascino del cinema all’aperto per innamorarsi ancora del “panoramico schermo” ci è data da “ESCO, rassegna di cinema allo scoperto”, una splendida iniziativa organizzata da Sud Titles Palermo, alla chiesa di Santa Maria dello Spasimo, luogo evocatore di atmosfere surreali che diverranno magia nelle due settimane di proiezioni con inizio alle ore 21 del 24 agosto. L’anno scorso la rassegna sotto le stelle ha avuto la degnissima cornice della Zisa, quest’anno, grazie al sostegno della SIAE, il progetto, in attesa delle ultime autorizzazioni dal Comune di Palermo, diventa pluriennale, “un progetto stabile che allieti le serate estive di chi è o di chi passa per Palermo. Con una missione chiara: promuovere la cultura cinematografica, spingere gli spettatori a frequentare le sale, le arene, perché il cinema su grande schermo è bellissimo”. Quest’anno il filo rosso è il cinema italiano contemporaneo, per vedere sullo schermo di che pasta siamo fatti, in che paese viviamo, che storie raccontiamo, con due omaggi a Francesco Alliata che con la sua Panaria Film è stato un pioniere della settima arte e il regista Mario Monicelli, di cui ricorre il centenario della nascita. Abbiamo intervistato Andrea Inzerillo, che con Giorgio Lisciandrello, Tatiana Lo Iacono e Simona Martino ha curato la rassegna.
E’ già pronto il cartellone definitivo della rassegna?
Lo diffonderemo nei prossimi giorni e domani parte anche un comunicato stampa
L’anno scorso avete organizzato l’evento alla Zisa, come mai quest’anno un luogo diverso? Scelta strategica o valorizzazione di diversi spazi della città?
L’anno scorso la manifestazione era inserita all’interno di un più ampio festival, diretto da Giuseppe Marsala, che si chiamava I cantieri del contemporaneo, e si svolgeva tutto ai Cantieri Culturali alla Zisa, luogo che amiamo profondamente e alla cui valorizzazione teniamo moltissimo, tanto che per ottobre stiamo organizzando un’iniziativa molto importante, con una retrospettiva di cinque film del grande regista giapponese Yasujiro Ozu, che avrà luogo proprio al Cinema De Seta.
Venuta a mancare quella cornice, avevamo voglia anche di sperimentare altri luoghi della città. Lo Spasimo è stata la cornice di importanti rassegne curate da Mario Bellone e Franco Marineo (tra gli altri), cioè il gruppo storico che realizzava le meravigliose rassegne estive prima a Villa Filippina e poi appunto allo Spasimo. Sono manifestazioni a cui guardiamo sempre con grande affetto, nostalgia e ammirazione. Ripartire dallo Spasimo, finalmente riutilizzabile, ci sembra una buona cosa.”
La scelta dell’omaggio ad Alliata e Monicelli non è casuale, Palermo è stata città del Cinema, dove si è prodotto e sperimentato. Questa rassegna vuole far riscoprire il piacere del grande schermo all’aperto.
Con quali prospettive?Palermo è città del cinema, e forse deve rendersene conto con più convinzione. Noi siamo un gruppo tra i tanti che si occupano di animazione culturale in città, e vorremmo che la nostra città avesse a cuore la promozione della cultura cinematografica in maniera meno episodica di come ha fatto finora. D’altro canto possiede un cinema pubblico (il De Seta, appunto) le cui potenzialità sono ancora tutte da scoprire. La prospettiva è quella di ricordare alle persone, con la grande arte popolare che è il cinema, la bellezza della visione su grande schermo, anche per invogliare a frequentare le sale cinematografiche tutto l’anno. Non ci possiamo rassegnare a vederle scomparire una dietro l’altra, occorre sostenerle. E far vedere il cinema dà voglia di continuare a vedere il cinema, al cinema”.