Isola delle Femmine, NO al collettore unico fognario di Cinisi e Terrasini

Durante la seduta consiliare del 5 febbraio scorso , il Consiglio comunale è stato chiamato a discutere e votare la mozione presentata dal gruppo CambiAmo Isola, contro il collettamento dei reflui dei Comuni di Cinisi e Terrasini al depuratore consortile di Carini.

Il progetto prevede la rlizzazione di un gigantesco impianto, costituito da stazioni di sollevamento e oltre 18 Km di condutture, che dovrebbero servire per convogliare nel golfo di Carini tutti gli scarichi fognari provenienti dall’Aeroporto “Falcone Borsellino” e dai Comuni di Terrasini, Cinisi, Carini, Torretta, Capaci ed Isola delle Femmine.

Un’opera che ha già superato i 70 milioni di euro dai circa 30 iniziale e che ancora è alla fase di progettazione, che rischia seriamente di compromettere la salute del nostro mare e delle nostre coste nonché la tutela degli ecosistemi marini, non solo del golfo di Carini, ma anche dell’Area Marina Protetta Capo Gallo-Isola delle Femmine.

Ne avevamo già scritto abbondantemente

Il Vespro si era già occupato della questione qualche mese fa, ricostruendo dettagliatamente le tappe più salienti della vicenda (leggi qui). Inoltre, nei mesi scorsi, si è costituito un comitato cittadino denominato “NO CUR” (“NO Collettore Unico Reflui”), supportato dalle principali associazioni ambientaliste operanti sul territorio, il cui obiettivo è quello di opporsi fermamente alla realizzazione del progetto attraverso un’azione legale mirata.

Nel corso della seduta consiliare, il consigliere Pagano ha manifestato la volontà da parte sua e del suo gruppo di intervenire a gamba tesa su questa vicenda, chiedendo all’Ente di intraprendere un’azione legale contro il decreto della Regione Siciliana che, violando alcune norme e regolamenti, prevede la realizzazione del collettore unico fognario.

Inoltre, Pagano ha affermato che l’opera, oltre a minacciare le risorse naturalistiche del territorio, potrebbe avere ripercussioni negative anche sul settore turistico e, per tali motivi, ha invitato gli altri gruppi consiliari a condividere la mozione presentata.

Il Sindaco Nevolso ricorda…

Il sindaco Nevoloso, nel corso del suo intervento, ha fatto un breve excursus della problematica a partire dal 2012, evidenziando tutte le incongruenze che hanno caratterizzato questa vicenda. «E’ impensabile – ha dichiarato Nevolosocreare una infrastruttura che capta queste acque, le porta per 18 Km e le viene a riversare in un bacino idrografico molto più piccolo come quello di Carini».

Il Sindaco ha precisato che tale progetto viola la normativa europea vigente, non prevedendo nemmeno il recupero delle acque, e ha sottolineato che, il 26 novembre 2018, con Delibera n.38, il Consiglio comunale di allora, di cui faceva parte in veste di consigliere di minoranza, aveva già manifestato, all’unanimità, la volontà di opporsi a tale piano, così come altri Comuni del comprensorio, senza tuttavia che il Commissario Straordinario Unico tenesse minimamente in considerazione il voto espresso dal territorio.

E chi, secondo voi, in un momento così cruciale, in cui l’unità consiliare era d’obbligo, poteva, in modo inopportuno, cercare la polemica sterile a tutti i costi?

“Il consigliere Bologna”, direte voi, memori dei trascorsi.

Rubino “bifronte”

Rubino “Giano Bifronte”

No, la sua malriuscita imitazione, il suo nuovo alter ego: il consigliere Giuseppe Rubino! Il “Giano bifronte”, per antonomasia, della politica isolana. Il consigliere dalla doppia faccia. Colui che guarda a destra e a sinistra contemporaneamente, non sapendo mai che direzione prendere, perché è convinto che tutte le strade portino a lui.

Il qualunquista travestito da consigliere, avvezzo alla polemica insulsa, che nessuna ne fa e nemmeno ne pensa. L’egoriferito “suggeritore” di copioni ideati e scritti da altri. Colui che si proclama proiettato verso il futuro, ma che rimane ancorato alle logiche del passato. Colui che, sprovvisto di autocritica, tende ad accusare gli altri del suo più completo fallimento politico. Colui che inciucia con tutti, ma che ne ha per tutti.

Il moralizzatore che “predica bene e razzola male”, capace di dire “tutto” e “il contrario di tutto” (anche nella stessa frase) e che, nella sua incoerenza, è in grado di contraddire pure se stesso (senza nemmeno rendersene conto), sfociando in un imbarazzante e spesso esilarante “strabismo di Venere” politico, che ne connota il suo fallace percorso.

A differenza del consigliere Bologna che, comprendendo l’importanza della problematica, ha affrontato con intelligenza e senso di responsabilità la trattazione dell’argomento, il suo alter ego narcisista, alias Giuseppe Rubino, ha inscenato l’ennesima pantomima, pur di rivendicare paternità a lui sconosciute e racimolare qualche misera briciola di visibilità.

Infatti, nel corso del suo intervento, Rubino “il suggeritore”, ha affermato: «Comunque, sono contento che finalmente sia arrivata dopo le varie pressioni che sono state fatte da me e dal nostro Assessore (Dionisi ndr) per portare in Consiglio questa mozione».

Le facce, alquanto perplesse, mostrate dall’Ass. Dionisi, suo collega di partito, la dicono lunga su questa esternazione.

La risposta del Sindaco

Tuttavia, la risposta del sindaco Nevoloso non si è fatta attendere: «Questa Amministrazione, forte della propria convinzione, del mandato che aveva già dato il Consiglio comunale nel 2018 e degli studi fatti sulle carte, ha combattuto in sede di conferenza dei servizi, riuscendo a creare una linea di opposizione coerente con i Sindaci, in primis di Torretta, e poi di Capaci e Carini che si sono allineati […] Quindi, l’Amministrazione non aveva bisogno di essere compulsata da nessuno…

Gli allegati che ci sono in quel decreto portano la mia firma e gli unici documenti che sono allegati a quel decreto portano il nome di Orazio Nevoloso e l’intestazione del Comune di Isola delle Femmine. Il Sindaco e la Giunta non avevano bisogno di questo passaggio in Consiglio comunale, perché già avevamo un mandato del 2018.

Ci siamo resi conto, però, che, essendo cambiata compagine, poteva essere utile avere anche un ulteriore mandato del Consiglio comunale […] Se anche il Consiglio comunale bocciasse la mozione, io, per mia convinzione e per il dovere che ho di proteggere questo paese, farei ricorso ad adiuvandum a prescindere».

In seguito, il consigliere Rubino, se, da un lato, dichiara di non aver mai messo in dubbio l’interessamento di Sindaco e Giunta alla vicenda e la loro volontà di opporsi al progetto, dall’altro, però, ribadisce che «magicamente», dopo i suoi solleciti all’Ass. Dionisi, c’è stata un’accelerazione che ha fatto sì che la mozione venisse portata in Consiglio.

«Ma non per fare pressioni al Sindaco»…

…ha tenuto a precisare Rubino. Come sempre, il “bifronte” Rubino è in grado di contraddire pure se stesso. Da un lato, con un finto buonismo, cerca di minimizzare e ridimensionare le sue affermazioni precedenti, dall’altro, senza rendersene conto, rincara la dose.

Ma, facciamo un rewind e torniamo a qualche minuto prima, nel momento in cui il consigliere Rubino afferma: «Comunque, sono contento che finalmente sia arrivata dopo le varie pressioni che sono state fatte da me e dal nostro Assessore per portare in Consiglio questa mozione».

Abbiamo capito male o è stato lui stesso, poco prima, a parlare di “pressioni”, giusto? Lo abbiamo sentito tutti con le nostre orecchie, poco dopo, affermare «Ma non per fare pressioni al Sindaco»?

E, va bene, dai, come siete pignoli. Che sarà mai? Si può anche cambiare versione nel giro di pochi minuti, no? D’altronde, il consigliere Rubino ci ha abituati, durante il suo percorso politico, a questi continui cambi di opinione e di direzione, degni del più becero trasformismo politico.

Il Sindaco ribatte colpo su colpo

Il capogruppo di Fratelli d’Italia non la prende bene, quando il sindaco Nevoloso afferma: «Capisco, consigliere Rubino, che 117 pagine (del decreto ndr) da leggere, per lei, forse, sono pesanti, perché mi ricordo che, quando una volta le ho dato un regolamento di 90 pagine, quello sull’albero, mi sollevò il problema che erano tante. Ma, se lei avesse letto le 117 pagine, avrebbe visto che l’unico Sindaco presente ero io e che gli altri Sindaci mandavano i delegati […] Quindi, poi, Lei mi spiega quale pressione doveva esercitare su questa Amministrazione».

«Quello che dice Lei, che io 117 pagine non li leggo, per mancanza di tempo, questa è una diceria, una cosa che sta dicendo Lei» replica Rubino (dal minuto 1:21:48 a 1:24:30), negando inoltre di avere ricevuto, in passato, dal Sindaco un regolamento di 90 pagine da leggere e affermando che, qualora la richiesta fosse avvenuta realmente, lui avrebbe sicuramente svolto il compito assegnatogli.

Non possiamo esprimerci in merito alla vicenda delle 90 pagine, ma siamo certi che non è la prima volta che il consigliere Rubino si presenta impreparato in Consiglio comunale, senza aver fatto i “compiti a casa”.

Infatti, in occasione della seduta consiliare del 18 aprile 2024, lo scolaretto svogliato Giuseppe Rubino sostiene, in prima istanza, di aver letto in ritardo il regolamento del Mercato del pesce (una ventina di pagine), avendo avuto 6 mesi di tempo per farlo, e quindi di non aver potuto presentare emendamenti, salvo poi arrampicarsi sugli specchi, affermando di essersi espresso male e di averlo letto attentamente, senza però avere avuto il tempo di produrre emendamenti.

Gli vengono concessi altri 2 mesi di tempo, ma nemmeno dopo 8 mesi, il pigro Rubino trova il tempo per fare “i compiti a casa” e presentare qualche emendamento, nella seduta dell’11 giugno 2024.

L’Assessore Dionisi ci tiene a precisare

In seguito, l’Ass. Dionisi interviene per precisare di avere sempre riferito puntualmente al consigliere Rubino che l’Amministrazione e il Sindaco erano contrari al progetto del collettamento sin dal primo momento, raccontando che, proprio in occasione di un incontro cittadino, tenutosi a Cinisi, il consigliere comunale di Carini Claudio Armetta aveva aspramente criticato gli altri Sindaci del comprensorio che, in sede di conferenza dei servizi, avevano avallato il progetto del collettamento, elogiando, invece, Orazio Nevoloso, in quanto unico Sindaco ad essersi opposto sin da subito (vedi l’intervento).

Noi de “Il Vespro” possiamo confermare tutto ciò, perché eravamo presenti in quell’occasione e non solo, a differenza del consigliere Giuseppe Rubino che, come al solito, predica bene dallo scranno consiliare e dalla tastiera del suo universo virtuale, assurgendosi a paladino dell’Ambiente, senza però mai “sporcarsi le mani”.

L’intervento di Dionisi infastidisce parecchio il consigliere Rubino, innescando un piccolo diverbio tra i due.

Il consigliere Bologna, infine, sostiene che tutta la vicenda nasce da una sorta di “guerra politica” tra Cinisi e Terrasini, uno scontro tra “Guelfi” e “Ghibellini”, che poi si è spostato a livello regionale.

Il Consiglio vota all’unanimità

Il capogruppo di “Un’altra Isola…Sì”, accogliendo di buon grado l’invito iniziale di Pagano, decide di firmare insieme ai suoi consiglieri la mozione presentata, affinché possa emergere la coesione dell’intero Consiglio comunale nei confronti di questa problematica.

Alla fine, la mozione viene condivisa, firmata e votata da tutti i gruppi consiliari, che, in questo modo, affidano nelle mani di Sindaco e Giunta l’impegno ad aderire al ricorso al T.A.R., già presentato da associazioni e cittadini, con l’obiettivo di opporsi al P.A.U.R. (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), che ha concesso l’autorizzazione per la costruzione del collettore unico fognario.

All’uscita dalla sala consiliare, il Rubino furioso urla, strepita e minaccia vendetta per l’“affronto” subito dal Sindaco. Ma, come è ormai risaputo da tutti, le sue pseudorivalse non possono che consumarsi via social, dietro una tastiera. Da lui non ci si può certo aspettare nient’altro.

Daniele Fanale

 

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