Terrasini: i sentieri della vita nel percorso poetico di Giacomo Greco

Che cosa spinga un uomo a scrivere poesie, a fissare i momenti del proprio vissuto su carta, su fogli di quaderno, è interrogativo antico, ma un uomo che decide di mettersi a nudo, donando la propria sensibilità agli altri, in questo caso al lettore, attraverso la pubblicazione dei propri componimenti, è persona degnissima di fiducia e di ammirazione. Non c’è edonismo nella pubblicazione di una poesia ma la generosità e la speranza che le proprie riflessioni possano suscitare altre riflessioni in chi riceve. E’ questo il percorso di altissima sensibilità di Giacomo Greco, un ragazzino settantenne che, a distanza di oltre vent’anni, dall’uscita della sua opera prima “Fogli di quaderno“, edita da Ila Palma, ci presenta “Poesie e Racconti” una corposa raccolta poetica e narrativa, che ci offre un percorso mai interrotto di riflessione intimistica e sensoriale. “In ogni bambino c’è l’uomo che verrà. In ogni uomo c’è il bambino che è stato” è il sottotitolo dell’opera che diventa quasi un manifesto della poetica di Greco, intrisa di nostalghia che sembra andare in parallelo con l’opera di Andrej Tarkovskij. Una poetica dove l’esperienza del vissuto, il particolare, il momento apparentemente insignificante, viene catturato dall’autore che ne fissa i contenuti emozionali sul foglio. Nasce la poesia, una poesia, quella di Giacomo Greco, dove la scansione temporale degli eventi si fonde, dove il bambino è adulto e dove l’adulto rivive con commossa partecipazione la pellicola della propria esistenza, l’amore incondizionato che muta e si trasforma con l’età ma riesce miracolosamente ad essere sempre la scintilla primigenia che arde e si alimenta; “Guardo nella mia anima, in quella tua al mio fianco, il canto e il controcanto non stona più di tanto. C’è poco di diverso tra il tuo universo e il mio, nessun destino avverso, dolce amore mio”. E un percorso che si snoda in mutevoli e piacevolmente sommessi stili, attraversando la poesia in lingua siciliana, che diventa poesia dei propri luoghi, del territorio che il poeta ha amato fin dalla giovinezza e che vede trasformarsi inesorabilmente, dove la mutazione è simbolo di decadimento. Una poesia di denuncia, la piazza con i suoi antichi vessilli arborei, Capo Rama, i Faraglioni di Terrasini, il cimitero, il bar, ancora luogo di discussione e socialità. E’ un libro da leggere, ma non tutto d’un fiato, perché ogni poesia, ogni piacevolissimo racconto, ci porta per mano, come bambini, alla riflessione e al sogno, quando i sogni sono ancora speranza di cambiamento. A volte invece la malinconia ci porta a voler restare soli, in una stanza in penombra, a riprendere fiato per un attimo, per poi ricominciare.

Giacomo Greco con Moni Ovadia

La presentazione del libro è curata dall’associazione “Così.. per passione!” con Alberto Cardinale, Ino Cardinale, Irene Cavarretta, Margherita Cipriano, Claudia Galati, Agostino Giordano, Adalberto Magnelli, Cetty Salamone e Rosy Taormina, che leggeranno i brani, accompagnati dalle musiche di Marco Castello.

 

 

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