Casa Danilo Dolci a Partinico sarà sito di interesse culturale

La casa di via Iannello, nel quartiere spine sante a Partinico, sarà dichiarata dalla Regione siciliana, sito di interesse culturale. La piena disponibilità arriva dall'assessorato regionale ai Beni culturali, dopo un'interpellanza presentata a sala d'Ercole il 7gennaio scorso, dal gruppo del Movimento cinque stelle, Claudia La Rocca prima firmataria. L'interpellanza, indirizzata al Presidente della Regione e all'Assessore ai Beni Culturali, sottolineava che "La figura di Danilo Dolci rappresenta una parte rilevante del patrimonio culturale della storia di Partinico; nel territorio sono infatti innumerevoli le tracce del suo lavoro, a cominciare dalla diga Jato che rappresenta il simbolo delle conquiste che Danilo Dolci riuscì ad ottenere per favorire lo sviluppo di un'area in precarie condizioni economiche, sociali e culturali com'era quella della Sicilia occidentale negli anni '50, '60 e '70; oggi la cittadina ben poco ha fatto per evidenziare, anche mediante percorsi turistico-culturali, le manifestazioni dell'importantissima attività di Danilo Dolci e dei suoi collaboratori; considerato che: a Partinico, in via Iannello, nel cosiddetto quartiere 'Spine Sante', si trova l'immobile che fu dimora del Danilo Dolci nonché luogo del celebre digiuno che portò alla storica decisione da parte della Cassa per il Mezzogiorno di finanziare i lavori per la realizzazione della diga sull'invaso Poma; tale immobile, di proprietà privata, versa in uno stato precario e degradato; il decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modificazioni 'Codice dei beni culturali e del paesaggio' (ritenuto applicabile nell'ordinamento siciliano secondo quanto previsto nella circolare dell'Assessorato Beni culturali e ambientali e pubblica istruzione 9 marzo 2006, n. 7, in GURS 24 marzo 2006, n. 15 prevede, agli artt. 10, comma d, 13 e 14, che 'su motivata richiesta della regione e di ogni altro ente territoriale interessato' si possa dichiarare un bene di interesse culturale tra 'le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose'; la dichiarazione di valenza storico-culturale è necessaria per sottoporre l'immobile alle adeguate prescrizioni di tutela (obbligo di conservazione, divieto di demolizione, modifica, uso non compatibili con il loro carattere storico od artistico senza l'autorizzazione del Ministero) ed è preliminare a qualsiasi progetto di valorizzazione; per conoscere se e quando, al fine di favorire la maturazione di una coscienza sociale e civile ispirata agli insegnamenti di Danilo Dolci nei cittadini e nelle nuove generazioni, intendano operare affinché lo stesso bene possa essere acquisito al patrimonio pubblico con lo scopo di destinarlo non solo a luogo della memoria, ma ad organismo attivo capace di portare avanti l'opera e il pensiero di Danilo Dolci". Sottoscritta dai deputati La Rocca , Ciaccio, Cancelleri, Cappello, Tancredi, Ciancio, Zafarana, Ferreri, Mangiacavallo, Siragusa, Palmeri, Foti, Trizzino e Zito, l'articolata interpellanza è stata discussa nei giorni scorsi all'Assemblea regionale, e l'assessore ai Beni Culturali Purpura ha dichiarato la piena disponibilità ad avviare le procedure di salvaguardia del Bene. Una mozione era stata presentata a Marzo dai consiglieri Gianluca Ricupati, Valentina Speciale e dal Presidente del consiglio comunale Filippo Aiello. L'immobile potrà diventare un luogo della memoria dell'azione di Danilo Dolci a Partinico e luogo di attrazione turistica e culturale del territorio.

Antonio Catalfio

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