La Legambiente di Partinico si mobilita per affrontare le emergenze rifiuti che ciclicamente si ripresentano in paese. Lo fa presentando oggi un comitato e chiamando a raccolta tutti i cittadini, singoli o associati, per provare a trasformare la rabbia diffusa in mobilitazione sociale e in battaglie che si pongano l’obiettivo di invertire l’attuale tendenza. Tra i promotori anche il Patto per la salute e l’ambiente Nino Amato, l’Osservatorio Sviluppo e Legalità, i tre maggiori sindacati CGIL, CISL e UIL, oltre alla CISAL.
È già pronta una diffida nei confronti del commissario liquidatore dell’ATO PA1 e del sindaco di Partinico per l’adempimento del servizio della raccolta differenziata. Un servizio che, come ci dichiara il Presidente della Legambiente di Partinico, Gino Scasso, è un“obbligo di legge, in base al d.l. 152 e alla legge regionale 9 del 2010, che prevedono per le nostre zone l’obiettivo del raggiungimento del 40% di raccolta differenziata entro il 2012 e del 65% entro il 2015”.
Il comitato agirà in due direzioni: da una parte lo studio e l’approfondimento della questione rifiuti, dall’altra la concreta azione, anche grazie al contributo legale di alcuni avvocati vicini alla Legambiente. “Vogliamo rompere – continua Gino Scasso – questo meccanismo perverso che porta avanti la gestione dei rifiuti di emergenza in emergenza. Questo ceto politico che ha governato, nell’ATO PA1, lo smaltimento dei rifiuti ha chiaramente fallito.”
Servizio scadente e inadempienti agli obblighi di legge dunque, ma anche costi esorbitanti per i Comuni e quindi per i cittadini. “Si è passati, nella nostra città, da un costo di circa 3 milioni di euro (quanto è iniziata l’esperienza ATO nel 2006, ndr) fino a rasentare la cifra di circa 6 milioni annui come costo di gestione” continua il Presidente Scasso. “I quadri dirigenziali sono stati gonfiati attraverso apposite promozioni, si è aumentato il numero degli operatori ecologici, si sono aggiunti anche i 104 interinali. Insomma, nel complesso, si è verificata quella gestione allegra, di cui ha anche parlato l’ex assessore Bartolo Parrino”.
L’idea del comitato è quella di ripensare la gestione dei rifiuti. “Un’idea – precisa – che certamente non ci inventiamo noi, ma che dovrebbe essere già attuata nel rispetto delle normative esistenti”. Puntare tutto sulla raccolta differenziata. “Per qualche tempo, con la gestione del precedente presidente dell’ATO, Giacomo Palazzolo, si erano raggiunte percentuali considerevoli, soprattutto nei paesi più piccoli. Si tratta quindi di ricominciare”.
I risultati, secondo la Legambiente, si vedrebbero subito. “Ci sarebbe la possibilità di risparmiare e di recuperare parecchi soldi con la vendita e il riciclo del differenziato, oltre ad evitare l’accumulo spropositato dell’immondizia tout court cui assistiamo in questi giorni”.
Dal punto di vista amministrativo, si è in attesa delle misure che metterà in campo il nuovo Presidente della Regione, Rosario Crocetta, il quale ha già affermato di voler eliminare le S.R.R. ancor prima della loro nascita e di ridare la gestione in mano ai Comuni. “A prima vista, si aprirebbe una possibilità positiva perché si potrebbero avere degli interlocutori più diretti. Però l’esperienza passata ci dice che la gestione dei rifiuti non era neppure prima un granché, c’erano forse livelli di raccolta differenziata ancora peggiori rispetto a quelli odierni”.
In ogni caso, qualunque saranno le scelte della Regione, un parametro essenziale è per Legambiente l’abbandono della politica clientelare. “Fino ad oggi tutte le nomine sono state politiche: prima gli avvocati Ruffino e Palazzolo emanazioni di Forza Italia, poi Geraci proveniente dall’area del PID o dell’UDC. Le scelte – conclude il Presidente della Legambiente Partinico – devono essere invece dettate da criteri di merito, di competenza e capacità”.