Ingroia candidato Premier.

Antonio Ingroia sarà quasi certamente candidato alla Presidenza del Consiglio nelle imminenti elezioni politiche del 2013. Il magistrato palermitano ha annunciato un’assemblea, dal titolo emblematico “Io ci sto”, per venerdì 21 dicembre a Roma, per la quale tornerà appositamente dal Guatemala.

Pochi minuti dopo l’agenzia di stampa Adkronos ha reso nota la richiesta al CSM di essere posto in aspettativa per motivi elettorali. Un atto dovuto per i magistrati che decidono di entrare in politica. Passa ancora qualche attimo e arriva l’indiretta conferma da parte dello staff di Antonio Ingroia in una brevissima nota in cui si parla però di una decisione politica “non ancora presa”.

Al di là della formalità, sembra comunque evidente che il pm palermitano abbia deciso di scendere in campo a capo della lista arancione che vari soggetti, accomunati nel progetto “Cambiare si può”, stanno lanciando: da De Magistris a Orlando, da Di Pietro e Italia dei Valori a Ferrero e Rifondazione Comunista. Passando per i professori del nuovo soggetto politico Alba. Nella partita entreranno probabilmente anche i Verdi di Bonelli. Oltre al mondo della società civile, dei comitati locali, delle associazioni che sin dall’inizio i promotori hanno corteggiato, disposti finanche a mettere da parte le proprie appartenenze partitiche in nome dell’unità nell’alternativa a Monti e ai sostenitori della sua politica. Ovviamente in discontinuità con il PDL e con Berlusconi. Ma quasi certamente lontani anche da Bersani e dal PD.

Proprio qualche giorno fa, Ingroia aveva inviato una lettera proprio al segretario del Partito Democratico, scelto dalle Primarie come candidato premier della coalizione PD-SEL-PSI (con una promessa convergenza post-elezioni con il Terzo Polo di Casini e Fini). Una lettera quasi retorica. Nella quale Ingroia poneva scomode domande sulle politiche passate, presenti e future del PD, in tema di giustizia. Una lettera rimasta, quasi ovviamente, senza risposta.

Oggi invece lancia un manifesto che invoca 10 priorità: 1) legalità e solidarietà; 2) uno Stato laico; 3) un sistema scolastico e sanitario pubblico; 4) una politica antimafia; 5) uno sviluppo economico che rispetti l'ambiente, la vita delle persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini, nonché scelte di pace e di disarmo. La cultura come motore della rinascita del Paese; 6) Possibilità per gli imprenditori di sviluppare progetti, ricerca e prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse; 7) democrazia nei luoghi di lavoro e ripristino del diritto al reintegro sul posto se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento; 8) l’uscita dei partiti da tutti i consigli di amministrazione, a partire dalla Rai; 9) selezione dei candidati con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento; 10) centralità della questione morale. Regole per l'incandidabilità dei condannati e di chi e' rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Ripristino del falso in bilancio e istituzione di una vera legge contro il conflitto di interessi.

I contenuti insomma non mancano. E certamente sembrano disconoscere quella storia politica italiana cui finora abbiamo potuto assistere. Ma sarà interessante capire quali reazioni si verificheranno in un panorama politico che sembrava già assicurare la vittoria di Bersani, malgrado la resurrezione politica di Berlusconi e l’incognita Grillo, fino a qualche settimana fa fenomeno travolgente, oggi in discesa dopo le epurazioni che stanno falcidiando i non-allineati alla linea del proprietario del simbolo “5 stelle”.

gianlucaricupati@ilvespro.it

By Ambrogio Conigliaro

Giornalista pubblicista, guida AIGAE ed esperto di educazione ambientale, nel 2005 fondo Il Vespro dopo aver collaborato per anni con Carini Oggi. Lavoro per Legambiente nella Riserva Naturale Grotta di Carburangeli.

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