Partinico che si allena

Non a caso in molte città le varie amministrazioni locali hanno pensato di rendere sempre più efficienti le strutture sportive pubbliche e di valorizzare maggiormente gli spazi verdi a disposizione dei cittadini arricchendoli di “arredi sportivi” che, per quanto semplici e dai costi ridotti, garantiscono la possibilità di fare un po' di movimento e di tenersi in forma. 

 
Sediolini vandalizzatiAnche nella piccola realtà partinicese vi è un discreto numero di persone che si dedicano, più o meno regolarmente e  a vari livelli, all'attività fisica. Molti di questi, come ogni buon sportivo, prevedono nel loro programma di allenamento anche (o, in alcuni casi, solo) la corsa. Ed è qua che i nodi vengono al pettine. Come tutti i partinicesi sanno bene, l'unica struttura che consente di correre in pista e di seguire dei programmi individuali di allenamento che prevedono i 100 metri piuttosto che il salto in alto o il salto in lungo, è lo stadio comunale. Una struttura che per anni è stata il fulcro di incontri di atleti di tutti i tipi e dei ragazzi della locale squadra di calcio, Partinicoaudace, i quali si allenavano e disputavano le partite su quel campo che ora assomiglia pressappoco ad un fazzoletto di terreno destinato all'uso agricolo.
 
Anche la pista attorno al campo ha visto sicuramente tempi migliori prima di essere ridotta ad una “trazzera” rattoppata in alcuni punti alla meno peggio, strappata in altri e con una discreta presenza di buche le quali danno vita ad acquitrini fangosi quando scende la pioggia. La semplice corsa col bel tempo è sufficiente a far apprezzare le qualità delle nostre lavatrici quando inseriamo al loro interno scarpe che, a prescindere dal colore originario, diventano di un bel marroncino chiaro solo dopo pochi giri. 
 
Uscendo un attimo dalla prospettiva di chi si allena possiamo dare uno sguardo agli spalti, o almeno a ciò che ne rimane. I seggiolini presenti sono diventati qualcosa di pericoloso grazie, tra l'altro, all'azione di vandali ineducati al grande valore delle opere pubbliche, i quali ne hanno rotto gli schienali in plastica dura facendo in modo che si formassero delle sporgenze contundenti e taglienti che rischiano di ferire gravemente qualcuno che accidentalmente potrebbe cadervi addosso. 
 
Pista di atletica o piscina?Ma la corsa sul tappeto gommato in pianura non è l'unico modo per allenarsi. C'è chi per la necessità di un allenamento più intenso e variegato, chi per evitare la monotonia dei giri di campo e chi per comodità, sceglie di correre per strada. Non ci sono alternative: o la pista, o la strada col traffico. Poco male. Ma i nodi al pettine tornano sempre. Le strade ed i marciapiedi di Partinico sono disastrati. Buche, terreni sconnessi, pezzi di asfalto venuti via, marciapiedi sollevati dalle radici degli alberi. Insomma già è difficile per la scarsa manutenzione delle nostre strade. Aggiungiamo poi che il semplice jogging, è un attimo, e si trasforma in corsa ad ostacoli in apnea, complici le cataste di rifiuti accumulate lungo le strade che oltre a fornire un profumo non proprio gradevole a chi respira a pieni polmoni come chi sta correndo, obbliga gli sportivi ad esporsi maggiormente al traffico dei veicoli che transitano sulla strada rendendo l'attività fisica qualcosa di poco sicuro.
 
La sicurezza per gli sportivi “da strada” è certamente minata anche dalla presenza, non indifferente, di veri e propri branchi di cani randagi che rappresentano l'ennesimo deterrente alla pratica dell'attività sportiva. Si rischia, come è già  successo, di diventare vittime degli attacchi dei cani senza padroni che, in luoghi civilizzati, normalmente sarebbero confinati all'interno dei canili in attesa di adozione.
Per concludere come non parlare delle fresche ventate dei fumi di una delle più grandi distillerie d'Europa posta nel centro abitato della cittadina partinicese? Queste emissioni gassose olezzano e inebriano il paese di una fragranza dal retrogusto di morte. Non è certo quello di cui hanno bisogno i cittadini, né tanto meno la gente che svolge un'attività fisica aerobica.
 
In un paese dove la cultura dell'allenamento è radicata solo in alcuni individui, sarebbe importante dare la possibilità a tutti i cittadini di avere un primo approccio con l'attività fisica che non lasci l'amaro in bocca e che consenta loro di avere un'esperienza positiva così da invogliarli a continuare e ad assaggiare tutto ciò che lo sport è e quello che significa. Solo così può crescere una vera cultura che sarà poi la base per una seria educazione all'attività fisica. In questo contesto purtroppo abbiamo visto il totale disinteresse del governo locale troppo indaffarato a contare i fallimenti amministrativi registrati su diversi fronti.

By Ambrogio Conigliaro

Giornalista pubblicista, guida AIGAE ed esperto di educazione ambientale, nel 2005 fondo Il Vespro dopo aver collaborato per anni con Carini Oggi. Lavoro per Legambiente nella Riserva Naturale Grotta di Carburangeli.

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