Carini: presentato il progetto esecutivo del centro di Biotecnologie

Penso sia giusto iniziare a scrivere di ciò che cambierà radicalmente Carini partendo da un gesto d'amore verso il proprio paese, quello compiuto agli inizi del 1900 dal sacerdote e sindaco di Carini Giovanni Badalamenti, meglio ricordato come “Patri Vanni”. Alla sua morte lasciò tutti i suoi averi (che non erano pochi) all'Ospedale di Carini, affinché potesse essere ampliato e migliorato. Sappiamo tutti com'è finita, con la chiusura avvenuta quasi 20 anni fa, grazie alla scarsa capacità amministrativa di chi si è succeduto nel tempo. Il terreno intanto è pervenuto alla disponibilità della Regione Siciliana che, grazie ad una iniziativa di Gianfranco Miccichè quando era vice ministro dell'economia, lo ha ceduto nel 2006, portandolo in dote, all'istituenda Fondazione Ri.MED. che realizzerà proprio in quell'area uno dei più importanti centri per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (C.B.R.B.) del mondo. Contestualmente, se la Regione Siciliana non perde tempo, dovrebbe essere realizzato affiancato al centro di ricerche, un grande ospedale da 300 posti letto, facendo diventare la struttura una delle più complete e funzionali.

Il CBRB della Fondazione Ri.MED.
 
Il progetto è stato presentato in due distinti eventi: il primo al Castello di Carini domenica 25 novembre, dov'è intervenuto per presentare ai carinesi alcune immagini del progetto il prof. Bruno Gridelli, vice presidente della Fondazione Ri.MED.. Presenti il Sindaco di Carini, Pino Agrusa, ed il Presidente della Provincia Regionale di Palermo Avanti. Assenti i carinesi, probabilmente per una carenza di comunicazione da parte del Comune che si è limitato a far appendere soltanto alcuni (pochi) manifesti. Sorvoliamo sulle gaffe a ripetizione fatte dal sindaco, ma è sembrata più un'occasione sprecata che una buona occasione. D'altronde di uguale tenore sono le iniziative portate avanti dal Comune di Carini in questi anni da quando per la prima volta si parlò ufficialmente di Ri.MED. a Carini, ed anche in questo caso siamo stati noi con una intervista esclusiva all'On. Miccichè nel gennaio del 2006. Due soli gli atti portati avanti in 6 anni dal Consiglio Comunale: il primo nell'ottobre del 2006 quando si fece un Consiglio Comunale aperto, con tanto di passerella di vari politici regionali e nazionali, per scongiurare la cancellazione dei fondi dalla Finanziaria nazionale destinati alla Fondazione Ri.MED.; il secondo dell'agosto del 2011 quando al Consiglio Comunale fu chiesto di adottare una variante urbanistica per uniformare ad area destinata ad “attrezzature ospedaliere” il tratto dell'ex ferrovia già di proprietà della Ri.MED. da 5 anni, dove qualcuno anni prima voleva invece realizzare una bella strada per favorire qualche speculazione edilizia, come fatto in altri tratti della stessa ex ferrovia. Poi il nulla. Nulla a tutela dell'area, dove si continua a costruire più o meno in regola (o abusivo), nulla per prevedere nuove infrastrutture, nulla sul fronte del nuovo Piano Regolatore scomparso dalle cronache da almeno 3 anni, quando in una seduta di Consiglio Comunale, con l'allora sindaco La Fata, si prometteva che al massimo entro 6 mesi il piano sarebbe arrivato in aula, anche se con oltre 10 anni dall'approvazione dello schema di massima…
Di altro tenore la presentazione effettuata martedì 27 presso la sede di Banca Nuova a Palermo: autorità a bizzeffe, collegamento in diretta video con il Presidente del Consiglio Monti (che non ha potuto partecipare di persona, come previsto, a causa della crisi all'ILVA di Taranto scoppiata il giorno prima), il Ministro della Salute Balduzzi, Presidente del C.N.R., il Console Generale degli Stati Uniti Moore, il l'Assessore Regionale alla Sanità Borsellino in sostituzione del neo Presidente della Regione Siciliana Crocetta (bloccato a Roma per la vertenza dei lavoratori precari della Regione), Presidente della Fondazione Ri.MED., il Preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Pittsburgh nonché Direttore Scientifico di Ri.MED. prof. Arthur Levine; il Presidente dell'UPMC (University Pittsburgh Medical Center) prof. Steven Shapiro ed il Vice Presidente di HOK, la società (una delle più grandi e prestigiose al mondo) che si è aggiudicata la progettazione del Centro Biotecnologico, William Odell.
E' stato il suo l'intervento più seguito della mattinata, perché ha fatto toccare quasi con mano ai presenti com'è nato il progetto. Una presentazione per me emozionante, iniziata con la proiezione entusiastica da parte di Odell delle immagini degli ulivi saraceni presenti nel terreno dove sorgerà il CBRB, ulivi che il progettista ha magnificato varie volte, e che rimarranno all'interno dell'area. Un crescendo di immagini della progettazione rigorosamente hitech, una struttura concepita all'insegna del forte risparmio energetico e del minimo impatto ambientale (ed in quel momento pensavo al Sindaco di Carini, che la domenica precedente non aveva saputo dire di meglio che grazie a Ri.MED. a Villagrazia arriverà il metano, perché a Ri.MED. servirà il metano…), quasi autosufficiente dal punto di vista energetico e perfettamente integrata con l'ambiente circostante (inteso come ambiente naturale e non con le migliaia di costruzioni abusive).
Il progetto è firmato da un raggruppamento temporaneo d'imprese – formato da aziende internazionali, italiane e siciliane – vincitore del concorso bandito lo scorso anno dalla Fondazione Ri.MED per la progettazione del Centro. Il gruppo è guidato dalla società di architettura HOK (e comprende Buro Happold Ltd., Giovanni Randazzo, Progetto CMR, De Cola Associati e EUPRO. La distribuzione dell'area prevede la creazione di un piccolo “villaggio”, con una serie di edifici collocati lungo una strada pedonale. L'idea alla base del progetto è, infatti, quella di creare un'unica comunità scientifica. In quest'ottica si prevedono 12 aree laboratorio (quartieri di laboratorio), tutte di uguale dimensione, con infrastrutture flessibili, adattabili ad ogni esigenza. Otto (8) le principali aree di ricerca che verranno sviluppate all'interno del Centro: biologia strutturale, biologia computazionale, ricerca di nuovi farmaci, sviluppo di vaccini, sviluppo di dispositivi biomedici, medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti, Imaging molecolare e neuroscienze.
La posa della prima pietra del CBRB è prevista entro il prossimo anno (2013), la fine dei lavori per il 2016. Il costo complessivo per la costruzione dell'opera è di 210 milioni di euro provenienti da un finanziamento messo a disposizione dal Governo Nazionale. Si prevede che, in un secondo momento, all'interno della stessa area, possa nascere un nuovo ospedale da trecento (300) posti letto che sarà collegato al CBRB dando vita ad un campus biomedico di rilevanza internazionale.
Presso il nuovo centro potranno lavorare circa 600 persone e altrettante potrebbero trovare un'occupazione nell'indotto che la struttura aiuterà a sviluppare. Il personale assunto dal CBRB sarà altamente qualificato: ricercatori in varie discipline, biologi, medici, ingegneri, tecnici specializzati.
Aggiungerei che anche chi si occuperà delle pulizie dovrà essere altamente specializzato, perché non stiamo discutendo di un capannone-centro commerciale, ma di una struttura ad altissima tecnologia con esigenze di elevata professionalità in tutti i campi.
Per ulteriori informazioni su Ri.MED. basta collegarsi al sito della Fondazione: www.fondazionerimed.eu

By Ambrogio Conigliaro

Giornalista pubblicista, guida AIGAE ed esperto di educazione ambientale, nel 2005 fondo Il Vespro dopo aver collaborato per anni con Carini Oggi. Lavoro per Legambiente nella Riserva Naturale Grotta di Carburangeli.

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