
In quell'episodio il nostro concittadino, ferito all'avambraccio sinistro da numerose schegge, si fasciava con una benda di fortuna e, sebbene sanguinante copiosamente dal braccio, rifiutava il ricovero ospedaliero presso la vicina base americana, per prestare la sua opera di scavo presso la Base Maestrale e procedere alla identificazione sommaria dei corpi straziati di amici e colleghi rimasti uccisi nell'esplosione.
Solo nel tardo pomeriggio, poiché stava perdendo molto sangue, veniva accompagnato presso la Base Libeccio dove il capitano medico gli suturava una ferita con diversi punti.
Il giorno successivo a bordo di aeromobile il sottufficiale faceva rientro in Italia.